whiskey americani

I whiskey americani si suddividono in:

-bourbon: sono i whiskey americani più caratteristici. Partono da miscele di cerali (mais, segale e una piccola percentuale di orzo) dove il mais gioca il ruolo fondamentale (con un minimo del 51%) . Durante la produzione avvengono due distillazioni per ottenere l'acquavite a grado pieno finale. Solitamente avremo una prima distillazione in alambicchi continui e una seconda in alambicchi discontinui, ma non mancano certo produttori industriali che operano solo con alambicchi continui e micro distillerie o produttori attenti al dettaglio, che preferiscono lavorare esclusivamente con alambicchi discontinui. L’invecchiamento minimo è di 2 anni (4 quando si tratta di straight) e inizia dopo l’abbassamento di grado alcolico con aggiunta di acqua, scelta operata per limitare un'estrazione troppo aggressiva dei tannini del legno. Le botti, di rovere americano, vengono carbonizzate internamente al fine di limitare l'evaporazione dell'alcool al massimo durante l'invecchiamento. Questa procedura donerà particolari note al prodotto finale. Per disciplinare è proibito il passaggio in botti di secondo utilizzo (bisognerà utilizzare sempre botti nuove), scelta nata con molta probabilità per sfruttare al massimo il commercio di botti con la Scozia e altri paesi. Le botti per l’invecchiamento del bourbon sono infatti tra le più comuni utilizzate per invecchiare distillati di varia natura.
-tennessee: un bourbon per avvalersi della definizione “Tennessee” deve subire un filtraggio in silos alti 3 metri riempiti di carboni d’acero della zona del Tennessee prima dell’invecchiamento. Questo passaggio (che impiega circa 2 settimane a completarsi) dona molta morbidezza al whiskey e delicate, appena percettibili note di affumicatura. Il disciplinare prevede che un Tennessee bourbon venga lasciato invecchiare minimo 4 anni in botti che hanno subito una forte carbonizzazione all’interno.
-corn whiskey: una particolarità poco diffusa. Si tratta di whiskey del tutto identici al bourbon ma nella miscela di cereali il mais deve essere almeno dell’80%.
-rye whiskey: sono whiskey dove la segale appare in percentuale minima del 51%.

Lo stoccaggio dei whiskey americani avviene in magazzini che permettono svariati livelli di botti in altezza. Più le botti saranno vicine al tetto, ovvero al caldo del sole che scalda le lamiere del tetto, più rapida sarà l’estrazione di tannini da parte del whiskey in botte. Man mano ci avvicineremo al pavimento questo processo rallenterà grazie alle temperature più fresche. Il master blender delle distillerie ha il difficile compito di miscelare i whiskey delle varie botti in modo da ottenere sempre un prodotto dalle caratteristiche organolettiche costanti.
Alcuni produttori decidono di immettere sul mercato dei “single barrel”. In questo caso avremo in bottiglia il whisky preso da una sola botte. Va da sé che questo prodotto, generalmente più ricercato da appassionati ed intenditori, non avrà caratteristiche organolettiche costanti nel tempo. Alcuni produttori immettono sul mercato anche selezioni delle migliori botti: in altre parole il master blender ha stabilito che, per vari motivi, l’invecchiamento avvenuto in determinate botti sia stato talmente strepitoso da decidere di imbottigliare quella singola acquavite. In questi casi l’etichetta riporterà il numero della botte.
Il disciplinare proibisce per i bourbon l’utilizzo di caramello o aromi di qualsiasi tipo.

Leggi meno