Benedectine D.O.M

Benedectine appartine alla tradizione liquoristica d'abbazia francese, proprio come la chartreuse. La sua nascita risale al 1510, nell'abbazia di Fencamp in Normandia, dove i frati, ispirandosi ad una ricetta del monaco di origini veneziane Padre Bernardo Vincelli diedero vita ad un elisir curativo per problemi digestivi e per i reni. La sua ricetta prevedeva l'utilizzo di 27 botaniche tra cui melissa, angelica, chiodi di garofano e bacche di ginepro fanno da padrone. La produzione prevedeva che parte dell'infusione venisse distillata per poi essere miscelata con il resto di infusione non distillata. Con la rivoluzione francese l'abbazia chiuse e si persero le tracce della ricetta; solo nel 1863 misteriosamente ricomparve tra le mani di Alexander Degrand che decide di riprodurre e commercializzare il liquore con il nome Benedectine D.O.M. (acronimo di Deo Optimo Magno) aggiungendo la parte zuccherina, probabilmente non presente nella ricetta cinquecentesca, ma necessaria a riscontrare il gusto del pubblico del XIX secolo. Oggi la produzione prevede un riposo di due anni prima dell'imbottigliamento.

Si tratta di un liquore purtroppo dimenticato negli ultimi 50 anni, sebbene molto popolare fino agli anni '70 anche grazie a cocktail come il B&B (brandy e benedectin in parti uguali). Consigliamo caldamente di riscoprirlo per la sua straordinaria raffinatezza come drink da meditazione in purezza ma anche per la sua straordinaria capacità di miscelazione con quasi ogni altro liquore o distillato.